Simenza

“Maestro... come posso fare?”
Disse la ragazza dalle occhiaie scure, accarezzandosi il cappuccio di panno verde con le dita della mano consumate dal duro lavorio di filtraggi e cottura

“Non dormo la notte, e grevi pensieri affliggono la mia anima. Sento il peso delle cose che verranno e ne ho timore, questo mi tormenta. Possedete qualche pianta, qualche preziosa essenza.. un estratto di radice che allevi questo fardello?”
Con un pacato sorriso dipinto sulle labbra sottili, l’uomo dalla barba canuta si avvicinò alla ragazza. Fissò con dolcezza le sue iridi penetranti negli occhioni verdeacqua di lei. Poi le disse: “Mia cara, perché bramare il rimedio nel mondo? Elemosinarlo qui, davanti a me? Perché tentare di riprodurlo in modo artificioso quando tutti gli ingredienti per la tua cura sono dentro di te?
Cerca le semenze nel tuo spirito.. ci troverai coriandoli colorati che credevi di aver dimenticato. Ricordi della giovinezza. I semi di mandarino delle tue paure, le speranze che nascondevi sotto il cuscino. Le arachidi dei tuoi desideri. Le stravaganze dello spirito. Il dolore. E lì è nascosto il meraviglioso potenziale delle cose, dentro piccoli scrigni che racchiudono già le cose che stanno per essere.
Non hai bisogno d’altro.
Semenze.”


La ragazza volto la schiena all’anziano dalla chioma splendente, e si diresse dritta verso se stessa, verso l’interno, accompagnata dal tiepido fruscio del mare.

martedì 24 febbraio 2009

EMIGRANTE

Ascolterò quello che il mare sa dirmi
Racchiudendo tutte le sue parole nel mio cuore
Porterò nei miei occhi
le immagini delle onde
che accarezzano l’amata terra
Farò tesoro dei pensieri della mia terra
Per portare la mia storia con me
In questa terra nuova
Sconosciuta al mio sguardo
Porterò le parole di te madre
Per darmi conforto
Nei giorni bui che verranno
Saluto la mia terra
Soffocando il mio pianto.


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